Vini pugliesi

Storia dei vini pugliesi.

Una tradizione vitivinicola antichissima.

La coltivazione della vite si fa risalire addirittura al 2000 a.C. Quindi ben prima che i mercanti fenici e successivamente greci venissero a contatto con le popolazioni pugliesi. Sicuramente, però, il contatto con questi popoli di mercanti e marinai concorse a migliorare e favorire la coltivazione della vite. Infatti, con l’avvento di Roma, i romani, si trovarono già un panorama vitivinicolo assai fiorente. Ciò viene dimostrato anche dagli scritti dai poeti Orazio e Plinio il Vecchio. Addirittura Orazio paragona i vini pugliesi al Falerno, il vino più apprezzato nel tempo. Anche lo stesso Plinio loda i vini Taranto e di Canosa, nonché quelli provenienti da Locorotondo e Martina Franca. Purtroppo però, con il disfacimento dell’impero romano, l’ idilliaco panorama vitivinicolo pugliese ebbe un brusco decadimento.

La rinascita dei vini pugliesi.

Si dovette aspettare il governo del famoso imperatore Federico II di Svevia, per far sì che la vite in Puglia ritorni in auge. Infatti il monarca, noto per la sua passione per il vino, diede un forte impulso alla piantumazione di nuove piante e varietà. Già nell’ alto medioevo si hanno le prime esportazioni di vino pugliese, ad opera soprattutto dei mercanti veneziani. Infatti proprio questa dedizione all’export viene confermata dal noto bottigliere papale Sante Lancerio nel 1500. Inoltre, un contemporaneo di Lancerio, Andrea Bacci elogia la bontà di eventi Lecce e del Salento.

I vini pugliesi e la fillossera.

Particolare è stato l’impatto che la filossera avuto sui vitigni pugliesi. Infatti, intorno al 1870, la Puglia viene risparmiata da un primo attacco filosserico. Tale fatto portò, contrariamente a quanto si pensi, ad un aumento  di produzione. Difatti la richiesta di vini da taglio pugliese crebbe in maniera smisurata, soprattutto dalle terre francesi, invece assai martoriate da questo flagello. Perciò l’export di vini pugliesi ebbe un boom, che portò alla triplicazione della superficie vietata. Infine, però, nel 1919, anche in Puglia arrivò la filossera e fece danni enormi. La produzione passò da 12 milioni di ettolitri a soli 2 milioni.

Pedoclima di vini pugliesi

La geografia dei vini pugliesi.

La Puglia è una regione del Sud Italia, che confina a nord con il Molise, a Ovest con la Campania e la Basilicata. Le sue coste orientali e meridionali sono bagnate mar Adriatico e dal Mar Ionio. La Puglia è anche la regione più a Est Italia. Il suo territorio è prevalentemente pianeggiante, mentre circa il 45% è collinare è solo 1,5 e montuoso. Per quanto riguarda la formazione morfologica del territorio spicca il Gargano punto infatti esso è il promontorio più alto della regione Puglia. Passando dal Gargano a nord, raggiungiamo il Tavoliere, la più ampia che nulla meridionale formata da terreni alluvionali argillosi e sabbiosi. Infine a sud troviamo la penisola del Salento. Qui il terreno è perlopiù calcareo e assai fertile, caratterizzato dal color rosso, dovuto alla forte presenza di ferro.

L'idrografia di vini pugliesi.

I due fiumi principali sono il Fortore e l’ Ofanto, che nascono sull’ Appennino campano e sfociano nel Mare Adriatico. In generale si può dire che la Puglia non abbia sufficienti risorse d’acqua, visto la bassa piovosità e l’assenza di rilievi consistenti. Per quanto riguarda i laghi, i principali sono tutti laghi costieri: il lago di Varano, di Lesina nel Gargano. Altri due laghi sono presenti nel Salento, stavolta di natura salmastra,i laghi Alimini.

Il clima di vini pugliesi.

Il clima della Puglia è prevalentemente di tipo Mediterraneo. Infatti il tempo è pressoché sempre bello è stabile per lunghi periodi dell’anno, con inverni miti e rare precipitazioni.

Principali vitigni dei vini pugliesi

Caratteri generali dei vitigni pugliesi.

La Puglia vede una prevalenza di vitigni a bacca rossa, con una percentuale schiacciante del 70%. Le varietà più coltivate sono infatti il primitivo e il negro amaro. Questi vitigni a bacca rossa sono assai pigmentati, con elevato titolo alcolometrico e bassa acidità. Entrambi questi vitigni sono riconducibili ad un origine greca. In Puglia la vite viene allevata principalmente con il metodo a tendone, a Guyot, a cordone speronato e con il tipico sistema dell’alberello pugliese.
Inoltre, la regione Puglia offre una produzione qualitativamente elevata, con 28 DOC e 4 DOCG.

Zone vitivinicole dei vini pugliesi

Le tre macro aree dei vini pugliesi.

Generalizzando, possiamo localizzare tre zone, nelle quali sono presenti particolari vitigni. Nella zona a nord di Bari, dove i ditini prevalenti sono il bombino bianco e nero, Il Trebbiano Toscano, il Sangiovese e il Montepulciano. Nella fascia centrale della Puglia, soprattutto nella Valle d’Itria, dove cresce verdeca e il bianco d’alessano. Infine il sud, identificato delle province di Lecce e Taranto, dove trovano il loro habitat naturale il negro amaro, il primitivo e il malvasia nero.

Lo zona di Bari.

Analizzando più nello specifico della provincia di Bari, possiamo individuare diverse sottozone. Una di queste è quella di Castel del Monte, a settentrione della città, con un terreno che va dai 450 mt della Murgia e che digrada lentamente verso il mare. Qui, con condizioni climatiche ottimali, crescono i vitigni bombino bianco e nero, l’aglianico e il pampanuto, ma anche vitigni internazionali come pinot e chardonnay. Nella sottozona meridionale della provincia di Bari, invece, trovano discreto spazio i vini bianchi.

La zona di Brindisi e Taranto

In questa fascia di territorio vi sono vini bianchi interessanti quali il Locorotondo, il Martina Franca e il Gravino hanno la loro massima espressione. Essi sono ottenuti da vitigni come il verdeca e il bianco d’Alessano, unitamente alla malvasia bianca lunga.

L'area della penisola salentina.

In questo lembo di terra, il famoso tacco dello stivale Italico, è la zona vitivinicola pugliese per eccellenza. Qui le escursioni termiche si fanno più marcate tra giorno notte e ciò favorisce la crescita del vitigno qui più diffuso:  il negro amaro. Discretamente presente è inoltre la malvasia nera di Lecce e il primitivo.

La gastronomia tipica pugliese

Aspettii generali delle prelibatezze pugliesi.

La gastronomia pugliese è tra le più riuscite espressioni di cucina regionale d’ Italia. È un vero e proprio connubio tra prodotti della terra e del mare, arricchiti dal profumo e dal sapore dell’oro verde di questa terra: l’olio. Infatti in Puglia ci sono ben 5 DOP riguardanti l’olio: si tratta della collina di Brindisi, Dauno, Terre di Bari, terra d’Otranto e Terre tarantine.

Antipasti tipici pugliesi.

Partendo degli antipasti di terra è impossibile non citare l’ottimo capocollo, la cervellata e la salsiccia mista di maiale e vitello. E come non apprezzare la salsiccia leccese e la soppressata di Martina Franca. Tutti questi salumi ben si accompagnano con i pomodori sott’olio e un bicchiere di buon vino rosso pugliese.
Passando ai piatti di mare, citiamo le prelibate cozze arraganate, le ostriche alla tarantina e il particolare Tarantello. Quest’ultimo è un insaccato di ventresca di tonno conservato sott’olio, tipico proprio della zona di Taranto. Ricordiamo inoltre il pesce a scapece, ovvero piccoli pesci fritti marinati con aceto e zafferano. Infine completiamo con le belle della Daunia, olive da tavola Dop.

Primi piatti tipici pugliesi.

Regine incontrastate dei primi piatti pugliesi sono le orecchiette, preparate in mille e mille modi, le più tipiche sono con le cime di rapa. Tipici sono anche il minestrone di castrato, la minestra maritata con verdure fresche e ‘ncapriata di fave, una purea di fave condita con olio di oliva e cicoria. Ottimi sono inoltre gli spaghetti al pecorino, i cavatelli con i ceci, nonché i Ciceri e tria, pasta con ceci e cipolle. Passando ai prodotti del mare ricordiamo la zuppa di pesce, preparata in vari, modi come quella alla gallipolese o alla brindisina. Ottima e anche la tiella di riso e cozze, condita con pomodorini, aglio, cipolle patate e prezzemolo.

I secondi piatti di carne tipici pugliesi.

Tra i secondi piatti annoveriamo l’agnello alla carbonara o anche al cartoccio. Inoltre ottimo è il caldanello, un piatto preparato con agnello, aglio, cipolla, prezzemolo e latte di pecora. Particolari sono poi le braciole alla barese, involtini di carne di cavallo condite con lardo, salvia, prezzemolo, carote, cipolle e pomodori pelati. Assolutamente particolari sono poi il Cazmarr, il quagghiaredde e gli gnummerieddi, tutti piatti a base di interiora e frattaglie.

I secondi piatti di mare della tradizione pugliese.

Ottimi sono i prodotti del mare, che si possono apprezzare preparati in diversi modi. Partiamo dal citare le alici arracanate, passando poi per il dentice alle olive, le orate alla griglia e i polipetti in casseruola. Ottime sono anche le cozze alla marinara. Insomma tutti ottimi prodotti che ben si prestano ad essere assunti assieme a un buon bicchiere di vino bianco pugliesi.

I contorni tipici pugliesi.

Tra i contorni più tipici siamo i lampascioni, delle piccole torte cipolle selvatiche dal sapore amarognolo, oppure i cardi selvatici del brindisino, i cardoncelli al forno le melanzane alla Leccese.

I formaggi tipici pugliesi.

Ricca e ottima è la produzione lattiero-casearia di questa regione. Sicuramente spicca la burrata di Andria Igp, celebre formaggio pasta filata che ben si presta a molteplici abbinamenti. O ancora citiamo il caciocavallo Silano DOP, o ancora il Canestrato Pugliese DOP, nonché vari pecorini stagionati e non. Ottima è anche la giuncata, un formaggio fresco prodotto in provincia di Lecce che con l’aggiunta di zucchero caffè viene addirittura servito come se fosse un dessert. E quindi perché non abbinarlo con un buon vino pugliese passito?

La pasticceria tipica pugliese.

Anche in campo dolciario la gastronomia pugliese ho prodotti eccellenti. Tra questi annoveriamo le carteddate, le castagnedde, i mustazzueli, a base di mandorle. Ottimi somo anche il marzapane bianco Gioia del Colle, la Scarcella, una sorta di pandolce decorato con uovo, tipico di Pasqua. Squisita è anche la pizza di ricotta dolce, e ancora la ci cerchiata. Sempre a base di formaggio fresco è la cassata di ricotta. Specialità di Bari sono le zeppole di San Giuseppe, che vengono fritte e farcite con crema pasticcera. Infine ricordiamo anche gli ottimi pasticciotti leccesi, costituiti da pasta frolla, ripiena con crema pasticcera e amarena.

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