Vini molisani
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Storia dei vini molisani.
Storia antica dei vini molisani.
La storia dei vini del Molise risale al popolo sannitico, in particolare ai Pentri, Frentani e Caraceni. In Età pre-romana queste popolazioni si basavano su un’economia prettamente agricola infatti posero le basi delle prime tecniche di viticoltura.
Quando i Romani colonizzarono il territorio molisano i sanniti si dileguarono. Per questo motivo nel 1800 A.C. i romani ripopolarono il territorio con 47.000 famiglie di Liguri Apuani. Essi iniziarono a coltivare la vite. Il lungo contrasto tra romani e sanniti viene spesso citato nei testi scritti dagli storici del tempo, invece non ci sono riferimenti alla produzione vinicola. Questa scarsezza di riferimenti sulla produzione vinicola si protrae fino all’unità d’Italia.
Storia moderna dei vini molisani.
Dopo l’unità d’Italia si comincia a parlare di vino molisano. Nel 1871 lo storico Galanti parla dell’importante mole produttiva molisana e del commercio con gli abbruzzi, che tra il 1884 e il 1894 attesta una produzione di 283.000 hl di vino. A livello ampelografico si colloca tra la Puglia e l’Abruzzo diventando l’anello di congiunzione tra queste regioni. La produzione di vini rossi spaziava dal Montepulciano al Sangiovese fino al Tintilia. Per quanto riguarda i bianchi primeggiava il Trebbiano seguito da Greco e Bombino Bianco. La fillossera non sconvolse più di tanto la viticoltura molisana, se non per lo spostamento di produzione verso la costa. Fino agli anni settanta la varietà dei vitigni rimane pressochè invariata.
Geografia dei vini molisani.
Il territorio dei vini del Molise è montuoso per il 55% e collinare per restante parte, con poco più di 34 km di costa ad est, mentre sul versante occidentale vi è un proseguimento dell’appennino abbruzzese.
Quest’ultimo si suddivide in Monti della Meta a nord (al confine con Lazio e Abruzzo), e monti Marsicali (sempre a nord al confine con l’Abruzzo), entrambi presentano terreni di natura calcareo–dolomitica. A sud, al confine con la Campania, nell’appennino sannita, troviamo un territorio collinare caratterizzato da terreni argilloso-calcarei. Sulla costa il terreno risulta sabbioso–ghiaioso, con substrato argilloso di origine marina. Il Biferno è l’unico fiume che percorre interamente il territorio molisano sfociando nel mare Adriatico, come il Trigno e il Foltore. Il fiume Volturno attraversa la regione per pochi km lungo il suo lembo occidentale, favorendo condizioni ottimali per la viticoltura dei vini molisani.
Pedoclima dei vini molisani.
Il clima è mediterraneo sulla costa adriatica, con escursioni termiche di poco rilievo e temperature miti. La zona interna invece presenta un clima continentale con forti escursioni termiche e numerose precipitazioni, anche di natura nevosa. Difatti le precipitazioni risultano più abbondanti all’interno con 1500/2000 millimetri annui, diminuendo gradualmente verso la costa con medie di 600 millimetri. In questa situazione climatica generale è possibile ottenere vini molisani di alta qualità.
Vitigni molisani.
Il territorio vitato dei vini del Molise è di 7507 ettari con l’88% della produzione nella zona di Campobasso. Mentre il restante è in quella di Isernia. Il 58% delle vigne si estende nelle aree montuose invece il 42% in quelle collinari. Il sistema di allevamento principale è ancora il tendone(60%). D’altra parte i sistemi di allevamento a filare con potature a Guyot e cordone speronato crescono di anno in anno.
La maggiore produzione dei vini rossi è del Montepulciano, Sangiovese e Tintilia. Anche Ciliegiolo, Barbera, Aglianico e varietà internazionali come Merlot e Cabernet Sauvignon sono largamente diffusi. Quella dei vini bianchi comprende il Trebbiano Abruzzese e Toscano, Manzoni Bianco, Malvasia Bianca e di Candia, Bombino. Invece le varietà alloctone sono costituite da Pinot Bianco, Chardonnay, Traminer aromatico e Sauvignon.
Areali produttivi dei vini molisani.
La DOC Molise.
Dopo l’unità d’Italia si comincia a parlare di vino molisano. Nel 1871 lo storico Galanti parla dell’importante mole produttiva molisana e del commercio con gli abbruzzi, che tra il 1884 e il 1894 attesta una produzione di 283.000 hl di vino. A livello ampelografico si colloca tra la Puglia e l’Abruzzo diventando l’anello di congiunzione tra queste regioni. La produzione di vini rossi spaziava dal Montepulciano al Sangiovese fino al Tintilia. Per quanto riguarda i bianchi primeggiava il Trebbiano seguito da Greco e Bombino Bianco. La fillossera non sconvolse più di tanto la viticoltura molisana, se non per lo spostamento di produzione verso la costa. Fino agli anni settanta la varietà dei vitigni rimane pressochè invariata.
I vini molisani dell' alta e della bassa regione.
Nel Molise vi sono due diversi areali produttivi: l’alto Molise con modeste quantità produttive e una tradizione più antica, il basso Molise invece più moderno e con rese più alte. L’alto Molise comprende la Doc Pentro di Isernia, prodotto sulle colline della provincia di Isernia. Montepulciano, sangiovese ed eventuali altre uve rosse locali concorrono alla produzione del rosso e rosato. Trebbiano toscano, bombino bianco ed eventuali altre uve bianche locali invece concorrono alla produzione del bianco.
Isernia e Campobasso condividono la Doc Tintillia del Molise dalla quale nascono vini molisani strutturati, tannici e fruttati. Nel basso Molise troviamo la Doc Biferno, per le versioni in rosso e rosato concorrono montepulciano e aglianico più eventuali altre uve rosse locali. Per il bianco abbiamo, invece, trebbiano toscano più eventuali uve bianche della zona.
Consorzio di tutela e valorizzazione dei vini DOP e IGP del Molise.
Il Consorzio ha l’incarico di svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi per le DOC «Molise», «Biferno», «Tintilia del Molise» e «Pentro» e per le IGT «Osco o Terre degli Osci» e «Rotae». Ha sede all’interno della Camera di Commercio del Molise ed è situata nella città di Campobasso.
Gastronomia del Molise.
La gastronomia molisana è molto rustica e semplice.
È parecchio influenzata dalle regioni confinanti: abbruzzese, laziale, campana e soprattutto pugliese. La cucina molisana è caratterizzata dalla tradizione contandina, il settore agricolo produce maggiormente grano duro e tenero, barbabietola da zucchero,uva da vino e da tavola, inoltre è molto sviluppato l’allevamento ovino.
Salumi e formaggi del Molise.
È parecchio influenzata dalle regioni confinanti: abbruzzese, laziale, campana e soprattutto pugliese. La cucina molisana è caratterizzata dalla tradizione contandina, il settore agricolo produce maggiormente grano duro e tenero, barbabietola da zucchero,uva da vino e da tavola, inoltre è molto sviluppato l’allevamento ovino.
Primi piatti molisani.
Tra i primi piatti si annoverano i maccheroni al ragù di agnello e peperoni, i crejuoli e i calcioni di ricotta, ovvero ravioli rotondi ripieni di ricotta, uova, prosciutto e provolone.
Secondi piatti molisani.
I secondi di carne sono caratterizzati dall’utilizzo di agnello e capretto come il cacio uova, agnello cotto al tegame con uovo sbattuto e pecorino grattugiato. Altri secondi di derivazione ovina sono i torcinelli, involtini di budellino di agnello e uova sode, e la Pezzata di Capracotta, carne ovina alla brace. Oltre ai secondi ovini, sono caratteristici il cicillo, polpette di pane con salsiccia in brodo o pomodoro, il coniglio alla cacciatora e il maiale ai peperoni. Consigliati con vini rossi molisani giovani ed evoluti.
I secondi di pesce tipici invece sono il pappone, ovvero zuppa di pancotto e pesci di scoglio con pomodoro. Anche il baccalà arracante gratinato in forno con mandorle, noci e uva passa è caratteristico. Sono ottimi con vini molisani bianchi di media struttura e con quelli più strutturati.
Dolci tipici molisani.
Biscotti e taralli dominano le preparazioni dolciarie, tra cui spiccano le pigne ( ciambelline di grano e patate), la cicerchiata ( palline di pasta fritte e legate con miele). Un dolce è invece il fiadone, torta con ripieno di uova sbattute, zucchero, cannella e pecorino dolce.