Vini marchigiani
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Storia dei vini marchigiani.
L’origine ellenica per i vini delle Marche.
La vitis vinifera,nella regione, fu introdotta dai greci, provenienti da Siracusa, all’inizio del IV secolo a.C. Tant’è che la forma delle anfore nelle quali i greci portavano il vino, ha ispirato la bottiglia del famoso Verdicchio. Successivamente, con l’avvento degli Etruschi, la coltivazione della vite crebbe ulteriormente. Proseguendo, i Romani, fecero della viticoltura il settore trainante dell’ agricoltura delle Marche. Infatti, le elevate rese della costa adriatica venivano celebrate anche da Catone e Plinio il Vecchio. Inoltre, quest’ultimo, cita il vitigno autoctono hitriola e loda i vini di Ancona i Teramo. Però, purtroppo, con la caduta dell’impero, l’agricoltura Marchigiana subisce un importante battuta d’arresto.
Il periodo medioevale dei vini marchigiani.
Solo nel Medioevo inoltrato, grazie all’opera dei monaci, furono introdotti nuovi vitigni e tecniche di amministrazione. Perciò, compaiono il vino trebbiano, losimano, il gaglioppo e la vernaccia rossa. Di fatto, a testimonianza di ciò, Pier De Crescenzi riporta come il trebbiano era assai diffuso in tutte le Marche e da esso si producevano vini marchigiani nobili e gradevoli. Anche Andrea Bacci, marchigiano anche gli, descrisse da enologo i vini della sua regione. Infatti, parla di alcuni moscati e malvasia liquorosi, nonché dei moscatelli prodotti nel maceratese ed a Pesaro.
I vini delle Marche nei giorni nostri.
A partire dal XVI secolo, poche sono le informazioni a nostra disposizione. Comunque, possiamo dire che la viticoltura marchigiana non cessa di rinnovarsi. Ciò nonostante, dopo l’ Unità d’Italia, il Ministero dell’Agricoltura censì i vigneti marchigiani, prendendo paese uno prevalenza dei vitigni a bacca bianca. Infatti, venivano coltivati il trebbiano, il verdicchio, l’ albano, il Biancone, il trebbianello, la malvasia e il moscatello. Invece, passando ai vitigni a bacca Rossa, figurano il Sangiovese, il lacrima, l’ aleatico e infine il Cabernet, il Pinot nero e il malbech.
Pedoclima dei vini marchigiani.
La geografia dei vini delle Marche.
La regione delle Marche confina a nord con l’ Emilia-Romagna e San Marino, a ovest con la Toscana e l’Umbria, mentre a sud con il Lazio e l’Abruzzo. Il territorio marchigiano, è prevalentemente collinare, mentre una discreta proporzione è occupata dagli Appennini. Infine, lungo la costa, vi sono delle piccole pianure.
La geologia dei vini delle Marche.
Come già precedentemente detto, i principali rilievi montuosi sono concentrati sull’ Appennino. Infatti proprio qui si trovano la catena dei monti Sibillini con il Monte Vettore, la cima più elevata della regione. Caratteristica peculiare di questi rilievi calcarei è la presenza di numerose grotte, fra le quali è famosa quella di Frasassi. Inoltre, Altra caratteristica di questo versante appenninico solo le dorsali di roccia celcarea ed arenaria, con depositi di gesso e zolfo, chi vengono modellate dallo scorrere dell’acqua.
L'idrografia dei vini marchigiani.
I corsi d’acqua delle Marche sono piuttosto brevi, sfociano tutti nell’ Adriatico ed hanno un carattere torrentizio. Il principale fiume marchigiano e il Nero, affluente del Tevere. Inoltre, citiamo il Marecchia, il Conca, il Noto e il Metauro, che assieme al Cesano, Lisino e Musone completa il quadro dei principali fiumi.
Il clima dei vini delle Marche.
Il clima della regione è assai vario è influenzato dalla rettitudine dei rilievi. Infatti, lungo la costa, prevale un clima mediterraneo, che procedendo verso l’ entroterra, diventa continentale. Infatti proprio questa fascia continentale, con escursioni termiche importanti e inverni rigidi, non è molto adatta alla vite. Anche nel settentrione della regione gli inverni sono freddi, così come i venti; mentre nelle zone più meridionali, l’azione mitigatrice del mare è maggiormente presente. Infine, la neve è frequente in inverno nelle zone più interne.
Le zone vitivinicole dei vini marchigiani.
Caratteri generali dei vini marchigiani.
Nelle Marche, sicuramente il vino principe è il Verdicchio. Però, è doveroso citare anche gli altri ottimi vini bianchi e rossi che questa regione offre. Infatti oltre la metà della produzione totale di vino nelle Marche è destinato ad una DOC . Tradizionalmente, nelle Marche, la vite è allevata con il metodo ad alberello basso. Però, negli ultimi anni, si è preferito optare per la tecnica a controspalliera, con tre o quattro fili di sostegno.
I principali vini marchigiani nelle varie aree
I vini Marchigiani dei Colli Pesaresi e nel Metauro.
I vigneti presenti in questa regione, la più settentrionale delle Marche, di un terreno collinare assai favorevole. In questa zona è assai diffuso il Sangiovese, mentre solo nella sottozona di Focara si coltiva il Pinot nero. Infatti, proprio dal pinot nero, ma vinificato in bianco e dell’ albanella si produce il Focara Bianco. Infine, sulle colline adiacenti alla foce del fiume Metauro, è coltivato il vitigno bianchello.
La zona dei Castelli di Jesi.
Questo territorio collinare è la patria del Verdicchio. Infatti, proprio qui, il Verdicchio ha trovato un ecosistema irripetibile, che lo esalta enormemente.
Vini delle Marche nel Conero.
In questa propaggine di terra, circondata dal mare, le viti, soprattutto il Montepulciano, sono esposte a microclimi particolari. Infatti, proprio qui, si produce uno tra i migliori vini rossi Marchigiani, il Rosso Conero.
Vini marchigiani in Alta Valle Camerina.
Questa zona è situata fra le dolci ondulazioni dell’ Appennino Umbro marchigiano. Difatti, in questo splendido contesto, i terreni marnosi-sabbiosi, con depositi di arenaria, sono ottimi per la coltivazione della vita. Infatti, il Verdicchio, nella zona di Matelica, mantiene un’ottima qualità, caratterizzato da un grappolo lungo e stretto e semi spargolo.
Il territorio di Serrapetrona e i suoi vini marchigiani.
Questa zona montana, situata a nord di Chieti, è prevalentemente coltivato a Vernaccia nero. Infatti, proprio qui, questo vitigno a bacca rossa, ha trovato un ottimo terroir, grazie alla presenza di rocce calcaree e terreno argilloso e ricco di silice.
I vini Marchigiani sui colli Maceratesi.
Questa zona è caratterizzata da un susseguirsi di colline, peculiari per i loro microclimi. In questo fazzoletto di terra, viene allevato il tipico maceratino conosciuto anche come ribona. Va detto che questo vitigno è un clone del Verdicchio, che pur mantiene un profilo qualitativo assai interessante, anche se è ancora poco conosciuto.
I Colli del Tronto e i vini marchigiani.
Questa zona si estende a sud ovest dell’omonimo fiume, fra il mare e la montagna. Proprio qui, in quest’ area piuttosto ristretta, si producono le uve per il Rosso Piceno Superiore . Inoltre, qui si vinifica il Falerio dei Colli Ascolani.
I vini delle Marche nell' area del Piceno.
In questa zona vitivinicola si coltiva il vitigno autoctono pecorino. Esso, infatti, è peculiare per la sua spiccata acidità e struttura e inoltre, è ancora coltivato a piede franco. Inoltre, in questo luogo si trova la docg Offida , chi si basa soprattutto sul Montepulciano e Cabernet Sauvignon per le bacche rosse. Invece, per quanto concerne i vitigni a bacca bianca, nel disciplinare sono menzionati la passerina e il pecorino stesso.
La gastronomia tipica delle Marche.
Una cucina semplice e genuina.
La cucina marchigiana, si basa su ingredienti semplici, salutari e locali. Tant’è, che nelle zone costiere prevalgono i prodotti ittici pescati nell’ antistante mare Adriatico, mentre nelle zone interne si utilizzano prodotti della terra. Inoltre, le Marche, hanno prodotti di assoluta eccellenza. Infatti il tartufo bianco di Acqualagna e Sant’Angelo in Vado è paragonabile perfino al tartufo d’Alba. Celebri sono anche le olive all’ascolana, ripiene con carne e poi impanate e fritte.
Gli antipasti tipici marchigiani.
Caratteristico è il ciauscolo, un insaccato morbido di carne di maiale da spalmare su pane fresco o abbrustolito. Inoltre, ottimo è la coppa marchigiana, sempre di maiale è il mazzafegato, insaccato di fegato e carne di suino. Via discorrendo troviamo il celebre prosciutto di Carpegna dop e la soppressata di Fabriano. Sempre di Fabriano è il salame di Fabriano prodotto con cubetti di lardo e spalla di suino. Come sopra detto, i salumi sono il cardine della cucina marchigiana, ma anche prodotti a base di pesce sono frequenti. Infatti molti sono gli antipasti di mare, soprattutto a base di crostacei e molluschi i mitili, cucinati nelle più svariate maniere. Inoltre, citiamo i polipetti in guazzetto; le seppioline, canocchie, acciughe e sardine allo scottadito.
I primi piatti della tradizione marchigiana.
Assai diffusi sono i cappelletti, preparati con un ripieno di arrosto di maiale e cappone bollito. Anche i ravioli con filetti di sogliola e ripieni di ricotta, prezzemolo e noce moscata sono ottimi. Inoltre si preparano i tagliolini al ragù e i tortellini in brodo. Particolari sono i vincisgrassi, sono delle sottilissime lasagne all’uovo condite con pomodoro prosciutto e tartufo nero. Infine il famoso brodetto, una zuppa di pesce preparata lungo la costa Adriatica.
I secondi piatti di carne marchigiani.
Tra le portate principali, possiamo citare le braciole di agnello al rosmarino, oppure l’agnello alla cacciatora. Ottimo è anche il coniglio farcito nonché l’anatra in porchetta. Inoltre, assai gustoso è il potacchio, costituito da agnello pollo e coniglio cotti in umido con spezie ed erbe. Via discorrendo, troviamo le particolari costolette di maiale alla Montefeltro, marinate con una marinatura di due giorni al sale e cotte e poi sulla graticola. Sempre di suino, solo le braciole all’urbinate e il lombo al latte. Infine, citiamo la pasticciata pesarese e il piccione ripieno, farcito con castagne e burro. Proprio da leccarsi le dita !.
Secondi di pesce delle Marche.
Cominciando con gusto, si può citare lo stocco alla angonese e l’arrosto segreto, composto da sardine cotte al forno con finocchi. Inoltre, ottimi sono i calamaretti alla rustica e i garagoli in porchetta, ovvero una sorta di lumache di mare. Anche le sarde alla marchigiana e le triglie alla griglia o avvolte nel prosciutto sono gustosissime. Infine citiamo le seppioline ripiene e i muscioli, ovvero le cozze ripiene.
I contorni del territorio.
Fai contorni tipici, citiamo le fave ‘ngreca, preparate bollendo e servendo con insalata ed erbe aromatiche. Inoltre la misticanza di erbe selvatiche viene assai preparata come accompagnamento dei gustosi e succulenti piatti marchigiani. Anche le zucchine ripiene alla marchigiana con carne e pomodoro e quindi fritte e la parmigiana di gobbi, cioè cardi, sono squisite. Infine, ottimi come contorni sono i cavolfiori di Jesi e di Fano, le fave di Ostra, e il carciofo violetto jesino e Ascolano.
I formaggi delle Marche.
In questa regione, soprattutto nelle territori montuosi, la produzione casearia è assai sviluppata. Infatti si producono ottimi pecorini, come il pecorino di MonteRinaldo . Inoltre, troviamo il formaggio di fossa di Talamello, il formaggio vissano, che può essere di diverse stagionature. Infine, citiamo i formaggi freschi, come la ricotta di Amandola e la caciotta di Urbino dop .
La pasticceria tipica delle Marche.
Assai prolifica è la pasticceria della regione, con dolci molto apprezzati. Spiccano quindi il pan nociato, i cavallucci, le ciambelline, con farina bianca. Inoltre, tipico è il bostrengo, ottenuto con farina di riso, albume e mandorle. Molto sfiziosi sono inoltre le becùte, preparate a base di farina di mais, uva sultanina e pinoli. Particolari solo poi i calcioni, preparati con pasta di pane a forma di raviolo e farciti con tuorli d’uovo e pecorino. Successivamente, citiamo la frustenga, una torta casalinga con mollica di pane e fichi secchi. Inoltre, sotto Natale, si propone il frustignolo i le pizze dolci. Ultime, ma non meno squisite sono le pesche ascolane e le visciole di Cantiano.
Il visner, un vino marchigiano assai particolare
Proprio dalle visciole, ovvero dalle ciliegie selvatiche, si ottiene anche il vino aromatizzato chiamato visner. Infatti, questo vino estremamente caratteristico, è ottenuto mettendo in infusione i frutti nel già ottimo vino rosso marchigiano. Solitamente, si predilige il sangiovese o il montepulciano, aggiungendo giusto un po’ di zucchero. Questo vino rosso dolce è squisito, soprattutto se accompagnato con i prodotti di pasticceria marchigiani.