Vini liguri
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Storia dei vini liguri.
Storia antica dei vini liguri.
L’introduzione della viticoltura in questa regione si deve molto probabilmente ai greci. Infatti, furono proprio i mercanti ellenici, intorno al VI secolo a.C. ad insegnare ai Liguri le tecniche di coltivazione della vitis vinifera. Successivamente, con il passare dei secoli e l’avvento del dominio di Roma, la produzione viticola migliorò. Difatti, anche Plinio il Vecchio elogia la Liguria come “terra di vinificatori esperti”. I Romani, per l’ appunto, in Liguria, producevano i vini Lunense e Corneliae. Dopo l’ abbandono delle terre e il calo di produzione inseguito alle invasioni barbariche, la viticoltura ligure si sollevò solo nel Medioevo. Proprio nel tardo medioevo, Petrarca canta le lodi dei vini liguri della riviera di Levante. Mentre è Jacopo Bracelli a compiacersi della qualità del Moscato di Taggia, prodotto nel Ponente ligure.
I vini liguri dal Rinascimento ai giorni nostri.
Tra il Cinquecento e il Seicento, i vini liguri, acquistano la loro massima notorietà. Ciò è anche dovuto all’importanza commerciale assunta dalla Repubblica marinara di Genova e conseguentemente, dai suoi commerci. La crisi della Repubblica, a partire dal ‘700, comporta anche un calo di produzione dei vini liguri. Questo decadimento è stato in parte dovuto anche alla riconversione agricola della regione. Infatti, nel corso dei secoli, si è sostituita la vite con colture più in linea con la domanda del periodo. Infine, altro duro colpo d’ arresto per il comparto vitivinicolo ligure, è stato assestato dalla filossera. Questo parassita affligerà le produzioni liguri fino al ‘900.
Pedoclima dei vini liguri.
Il territorio e la morfologia dei vini liguri.
La Liguria è una piccola striscia di terra, racchiusa tra la montagna e il mare particolarmente vocata per produrre vini liguri di alta qualità. Infatti, a nord, la regione è delimitata dalle Alpi Marittime e dagli Appennini Liguri, mentre a sud è bagnata dal Mar Ligure. La Liguria ha un terreno prevalentemente montuoso e collinare. Tali terreni, dal punto di vista geologico, sono variegati. Sui rilievi, troviamo zone calcaree e marnose, altre dolomitiche, talune con arenarie e altre con scisti. Nelle zone costiere, invece, i terreni sono maggiormente sabbiosi e ghiaiosi. Maggiormente caratteristici sono i terreni della riviera di Ponente. Essi sono formati da terre rosse di origine marnoso-calcarea con residui organici. Al contrario, a Levante, i terreni si fanno argilloso-calcarei, misti a sabbie.
L’ idrografia della Liguria.
I corsi d’ acqua liguri scorrono attraverso le numerose valli della regione. I principali sono il Tanaro, il Bormida, lo Scrivia il Trebbia e l’ Aveto. La maggioranza dei fiumi liguri ha carattere torrentizio, con quindi piene anche impetuose.
Microclima dei vini liguri.
La Liguria ha un clima vario. Infatti, lungo le coste il clima è mite, grazie all’ influenza del Mar Ligure e alla protezione dei rilievi alpino-appenninici. Invece, a nord, il clima varia dal continentale al montano, sui rilievi più alti. Le piogge, in Liguria, sono poco frequenti, ma abbondanti. Infatti, il nemico peggiore per i vini liguri è la siccità, soprattutto durante le estati soleggiate e secche. Inoltre, da notare, sono i microclimi, che nella regione sono frequenti. I venti che sferzano la Liguria sono prevalentemente umidi, come il Libeccio e lo Scirocco. Freddo è invece il Mistral, che spira da Nord, così come i forti venti attorno al Colle di Cadibona. In linea generale, comunque, l’ azione mitigatrice del mare, i venti e il sole, generano un clima ottimo per i vini liguri. Queste condizioni permettono una sana maturazione delle uve per produrre vini liguri di pregio.
Principali vitigni liguri.
Molti vitigni per vini liguri eccellenti.
I vitigni coltivati in liguria sono molti, più di un centinaio. In prevalenza sono a bacca bianca. I vini liguri bianchi più apprezzati sono il Pigato della Riviera di Ponente e il Vermentino. Il vitigno più diffuso è indubbiamente il vermentino, seguito da albarola, pigato e sangiovese. Il vermentino, è originario dell’Anatolia, fu portato dai Greci. Invece, il pigato, deve il suo nome al termine dialettale “pigau”, che significa maculato. Infatti la sua buccia è coperta da caratteristiche macule. Infine, i vini liguri rossi: il Rossese di Dolceacqua e l’ Ormeasco della Riviera Ligure di Ponente, sono i più caratteristici. Per altre informazioni sui vini liguri, è consigliabile visitare il portale di Assovini.
Zone di produzione dei vini liguri.
Caratteri generali della viticoltura ligure.
Vista la conformazione della regione, in Liguria, la produzione vinicola è limitata. Nella maggior parte dei casi, le viti sono coltivate in terrazzamenti, secondo le tecniche ad alberello o a spalliera. Meno frequente, è la modalità di coltivazione a piccola pergola.
La Riviera Ligure di Ponente.
In questa zona la vite è coltivata ad alberello, su ripidi terrazzamenti.
Le Cinque Terre.
Le Cinque Terre sono un lembo di territorio patrimonio dell’ umanità dell’ UNESCO. Questo territorio è racchiuso tra mare e montagna, una cornice a mozzafiato a picco sul Mar Ligure. Proprio in questo scenario pittoresco, viene prodotto il prezioso e raro vino da dessert Sciacchetrà delle Cinque Terre.
I Colli di Luni.
Questo territorio è al confine con la Toscana, in provincia di La Spezia. In queste zone si produce principalmente vermentino, sangiovese, trebbiano e albarola, uve tipicamente usate per produrre i vini liguri. Tutti questi vitigni sono racchiusi nel disciplinare Colli di Luni DOC.
La gastronomia ligure.
Tipicità della cucina ligure.
Essendo una regione con un clima mediterraneo, la Liguria si presta bene alla coltivazione degli olivi. Da essi, si ottiene dell’ ottimo olio, racchiuso nella DOP Riviera Ligure. La cucina tradizionale ligure ha un sapore contadino, ricco di ottimi prodotti della terra. Nota caratteristica delle ricette regionali, è anche l’ uso di erbe aromatiche.
Il pesto ligure.
Proprio dalle erbe aromatiche, in particolare dal basilico, si ottiene il pesto. La ricetta base prevede sia preparato pestando al mortaio basilico, olio EVO, pinoli, aglio e parmigiano. Partendo da questa squisita salsa verde, si preparano altre specialità. Infatti, tipiche sono le trofie al pesto, i ravioli genovesi, i mandilli de sea (lasagne quadrate al pesto). Altro esempio più inusuale, è il minestrone alla ligure, con verdure e pesto.
Gli antipasti liguri.
Celebre è la farinata di ceci, come del resto lo sono anche le focacce liguri, preparate con rosmarino o formaggio. Infatti tipica è la focaccia di Recco, formata da due strati sottili di pasta farciti con del formaggio morbido. Altra variante, è la focaccia alla sardenaria, con cipolle, pomodori e acciughe. Un altro antipasto è la panissa, una specie di polenta di ceci, servita a fette e fritta. Inoltre, si prepara il polpettone di fagiolini verdi e patate. Molto diffuse sono anche le frittate, preparate in molteplici modi: le più particolari sono con maggiorana e bianchetti. Frequenti sono anche le torte salate, come la Pasqualina, a base di bietole e uova. Vi sono poi le torte di asparagi, di carciofi, di zucchine, melanzane e cipolle.
Gli antipasti con pesce.
Tra gli antipasti di mare, ricordiamo i moscardini all’ inferno, i mitili ripieni, i bianchetti in salsa. Inoltre, preparati sono anche il baccalà, le frisceu, delle frittelle con con farina, birra, borraggine, zucchine e lattuga. Si può assaggiare, inoltre, la capponada, ottenuta da gallette inumidite e condite con verdura fresca, olive ed acciughe.
I primi piatti liguri.
Oltre a quelli già citati precedentemente, troviamo molti altri piatti. Per esempio, possiamo citare i corzetti, della farfalline di pasta condite con burro, pinoli e maggiorana. Oppure le picagge, tagliatelle con salsa di pesce e carciofi. Si possono citare inoltre le reginette con le uova, i pansoti (ravioli) con salsa di noci. Solo due sono, invece, i preparati a base di riso. Essi sono il riso arrosto, con salsiccia piselli e carciofo; e il riso preboggion, con il pesto. Altre preparazioni caratteristiche sono le lattughe ripiene, le minestra di bianchetti e la mesciüa alla spezzina con ceci.
I primi piatti con pesce.
La cucina ligure non prevede, in linea di massima, pietanze eccessivamente elaborate e pesanti. Infatti, i secondi a base di carne rossa non sono molti. Ad esempio, possiamo citare la cima ripiena, una tasca di carne di vitello ripiena con ortaggi e carne. Oppure la tomaxelle, degli involtini di vitello e funghi. Nei dintorni del capoluogo, si cucina la trippa alla genovese, declinata anche in una forma più “light” detta sbira. Molto diffuse, invece, sono le preparazioni a base di pollame e carni bianche, come il coniglio al pesto o alla ligure. Nonostante la regioni si affacci sul mare, i prodotti ittici sono scarsamente impiegati nella cucina tradizionale. Alcune eccezioni degne di nota sono, però, le acciughe ripiene, la buridda di seppie e la buridda di stoccafisso. Altre preparazioni a base di pesce sono le triglie alla spezzina, il baccalà al verde e il cappon magro genovese.
I formaggi tipici liguri.
Tra i prodotti caseari della regione, spicca il bruzza o brusso, prodotto prevalentemente nella provincia di Imperia. Essa è una ricotta di capra o pecora, lasciata fermentare in forme di legno chiuse.
I dolci liguri.
Tra le dolcezze presenti sulle tavole liguri, emerge, in particolare la biscotteria. Gli amaretti di Sassello, i baci di Alassio, i canestrelli di Torriglia e il marzapane quaresimale sono solo degli esempi. Vi sono inoltre le sciumette d’ albume, le frittelle di zucca e il latte dolce fritto. Infine, il pandolce. Esso è una specie di panettone ricco di uvetta pinoli e cedro candito.