Vini altoatesini
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Pedoclima dei vini altoatesini.
La morfologia del territorio dei vini dell’Alto Adige.
L’Alto Adige è una regione prevalentemente montuosa, dove solo il 15% del territorio è coltivabile. Infatti, il paesaggio regionale è caratterizzato da imponenti massicci montuosi, racchiusi nelle fascia alpina; nonchè peculiare con le sue dolomiti. Tra le cime più elevate e caratteristiche troviamo la Marmolada, il Sella e il massiccio dell’ Ortles-Cevedale. Le unica frazione di territorio pianeggiante, è l’ altopiano di Bolzano, caratterizzato dalla presenza da porfido rosso, di origine vulcanica. Invece, nei pressi di Bressanone, il suolo è formato da graniti. Comunque, generalmente, i terreni dell’ Alto Adige sono prevalentemente composti da calcari e porfidi, che conferiscono leggerezza e permeabilità. Grazie a tali specificità, i vini altoatesini assumono freschezza e risentono meno dell’ azione del tannino.
L’ idrografia dell’ Alto Adige.
La regione prende, per l’ appunto, il nome dal suo fiume più importante: l’ Adige. Questo corso d’ acqua scorre per tutto il territorio regionale, dalla val Venosta e val d’ Adige a nord, fino al confine trentino. Il maggior affluente dell’ Adige è l’ Isarco, che va a formare la val Pusteria e la val Gardena. Tutte le valli altoatesine sono tipicamente di origine glaciale, quindi con fondovalle pressoché pianeggiante.
Il microclima dei vini altoatesini.
Il clima della regione è fortemente influenzato dall’ambiente montagnoso. Infatti, molto elevate sono le escursioni termiche, sia stagionali, sia giornaliere. Ciò determina estati fresche ed inverni rigidi. Nonostante ciò, in alcuni periodi, il clima si mantiene mite, grazie al föhn, un vento caldo che spira protetto dalle Alpi. Inoltre, le precipitazioni sono discretamente abbondanti, ed omogenee durante l’ anno. D’inverno sono copiose le nevicate. In conclusione, le peculiarità climatiche, ed in particolari le escursioni termiche elevate, donano ai vini altoatesini intensità ed eleganza sopraffine.
I principali vitigni altoatesini.
La schiava altoatesina , con le sue varianti.
Infatti l’uva schiava è il vitigno a bacca rossa maggiormente presente sul suolo altoatesino. Si crede che il suo nome derivi dall’origine slovena, nazione una volta detta Schiavonia. Oppure, il nome potrebbe derivate dall’antico metodo di coltivazione, che soleva coltivare le viti legate. Per cui schiave dei sostegni. Inoltre, l’etimologia del nome tedesco della schiava, Vernatsch, che deriva dal latino “vernacius”, significherebbe “vernaccia indigena, del luogo”. Ad ogni modo, la schiava si divide in quattro sottovarietà: schiava gentile o piccola, schiava grossa, schiava grigia e tschaggele. Quest’ ultima, è una variante della schiava grossa. Inoltre, dalla schiava si producono circa il 30% dei vini altoatesini rossi .
Il lagrein.
Questo vitigno a bacca rossa è presente soprattutto nella piana di Greis- Bolzano. Il lagrein è uno dei più antichi vitigni dell’Alto Adige, nonché di tutta l’Italia settentrionale. Si crede che il nome di questa varietà derivi da “lageos”, con cui Plinio descrisse tale vitigno.
Traminer aromatico.
È originario della zona di Termeno. Attualmente, questo vitigno, in Alto Adige, viene coltivato nella varietà a bacca rosa. Il traminer è citato per la prima volta nel 1349, da Konrad di Mengenberb. Egli, nel suo “Libro della natura”, cita l’acino ambrato-rosato del traminer. Questo vitigno ha diversi sinonimi, come traminer rosa, termeno aromatico; e in Alsazia e Giura assume il nome di savagnin. La denominazione più conosciuta è, probabilmente gewürztraminer. Questo termine, in tedesco, significa letteralmente “traminer speziato”, che ben evidenzia la spiccata aromaticità di questa varietà di uva. Infatti, questo vitigno è ricco d’intensi ed eleganti aromi, che vengono trasmessi ai vini altoatesini da esso prodotti. Proprio le spiccate caratteristiche olfattive dei vini altoatesini, creano un paragone con i vini alsaziani. Anche se, va detto, che mentre in Alsazia la produzione vinicola è esclusivamente bianca, in Alto Adige il 54% dei vini sono rossi.
Lo chardonnay e il pinot bianco.
Questi sono invece i principali vitigni impiegati per la produzione dello spumante, il più antico in Italia, nel vicino Trentino.
Le zone vitivinicole dei vini altoatesini.
Caratteri generali.
L’Alto Adige ha una superficie vitata relativamente ristretta, con poco più di 5 mila ettari coltivati. Nonostante ciò, la produzione di vini altoatesini è di superba qualità, tant’ è che il 90% della produzione è certificato in una DOC. In questa regione il sistema di allevamento della vite più caratteristico è la pergola. Malgrado ciò, in alcune zone, come nella valle dell’ Isarco e a Terlano, si trovano impianti a controspalliera. Invece, per varietà come il cabernet franc, il cabernet sauvignon e il pinot nero, si utilizza il sistema a spalliera, con cordone semplice o doppio. Per i più curiosi, ecco di seguito il link del Consorzio di Tutela dei Vini Altoatesini.
La valle dell’Adige e la Valle dell’Isarco.
In queste zone, soprattutto nella fascia collinare, si concentra la maggior parte della produzione. Infatti, proprio qui, si coltiva la vite in maniera intensiva, soprattutto nei dintorni di Merano, Salorno, nonché nella medio-bassa Val Venosta.
L’ Altopiano di Gries e Bolzano.
Questo territorio è la culla del lagrein. Infatti, i terreni caldi e permeabili di questa zona, favoriscono la crescita della vite e donano qualità ai vini altoatesini.
La gastronomia tipica altoatesina
Il contesto culinario altoatesino.
La cucina regionale altoatesina ha subito, nel corso dei secoli, forti influenze dalla gastronomia tedesca. La regione è famosa per l’ allevamento di bovini, con conseguente ingente produzione di carne e latte. Inoltre, un’ altra produzione notevole per la regione, è la coltivazione della frutta, i particolare delle mele. Cospicua, è anche la produzione di patate; nonché molto diffusi sono i funghi, in particolare il porcino e il prataiolo.
Gli antipasti altoatesini.
Pochi sono, a dir la verità, gli antipasti della cucina tipica dell’ Alto Adige. Tra questi possiamo citare il kalbskopf sauer, ovvero la testa di vitello in agrodolce e la trota affumicata. Inoltre, si prepara l’ hirnprofesen, composto da pane ricoperto di cervella cotte. Tra i salumi non possiamo non citare lo speck, ricavato dalle cosce di suino disossate e poi affumicato dolcemente. Ecco come si produce e le sue peculiarità, secondo il Consorzio di Tutela dello Speck.
I primi piatti altoatesini.
Tra i primi piatti troviamo la gerstensuppe, una zuppa d’ orzo con pancetta affumicata e cipolla. Inoltre, citiamo la frittatensuppe, delle simil crêpe, la gulaschsuppe, la terlaner weinsuppe, una minestra di vino e cannella. Molto saporiti sono poi i crostini di milza in brodo, i ravioli della Val Pusteria, con farcia di ricotta e spinaci. Celebri sono poi i canederli, detti knödel, preparati con diversi ingredienti, tra i quali fegato, formaggio, grano saraceno, speck, alle prugne… Infine, molto apprezzati sono anche gli gnocchi di ricotta.
I secondi piatti altoatesini.
Tipico, tra i secondi è il gröstel, ovvero carne tagliata unita a patate e poi saltata nel burro. Inoltre, si prepara lo schmorbraten, la carne al rafano (cren), il bauernschnaus e la testina di vitello fritta. Impossibile tralasciare i würstel, ottenuti da diversi tipi di carne e di diverse dimensioni. Altro insaccato tipico è la salsiccia di sangue. Tra la selvaggina, annoveriamo il camoscio alla tirolese, marinato nel ginepro. Nel meranese, inoltre, è tipico cucinare le lumache soffritte nel lardo. Per quanto riguarda il pesce, nella cucina tradizionale, troviamo i filetti di trota all’ agro, il grostl di baccalà.
I contorni tipici altoatesini.
Tradizionali sono i fagioli al vino altoatesino ed i sauerkraut, cavolo cappuccio, posto in recipienti di sale e spezie ad insaporirsi. Inoltre, si preparano le tartellette ai crauti, con farina di segale.
I dolci tipici della tradizione altoatesina
Ricca e abbondante è la scelta di dolci altoatesini. Per esempio, possiamo citare le omelette ripiene di confettura, i krapfen e i krapfen alla tirolese, con uno spruzzo di acquavite. Seguono poi la kastanientorte, tipica della zona di Bolzano, fatta con castagne bollite; gli knödel di albicocca e di mele. Famosissimo è poi lo strudel, preparato in numeroso varianti. Infine le omelette dolci e lo zelten, tipico dessert natalizio.