Vini esteri
Storia dei vini esteri.
Genesi della vite.
La storia della vite comincia più di 100 milioni di anni fa . È quindi più lunga della storia della viticoltura che ha origine circa 10.000 anni fa. Precisamente fu dopo l’ultima glaciazione, quando si espanse dal Caucaso all’Egitto, quindi nel Mediterraneo e da qui nell’Europa settentrionale. Solo poche specie di questa pianta hanno superato l’età preistorica (da 2,5 milioni a 4.000 a.C.). Difatti solo una varietà è stata resa domestica, mentre le altre sono rimaste selvatiche. I primi ad addomesticare la vite furono i popoli caucasici, poi i mesopotamici, gli egizi e gli ebrei. A questo unto bisogna chiarire un concetto, cioè che la vitis vinifera ,chiamata vite europea, è in realtà di origine asiatica. La Vitis silvestris conosciuta anche come vite selvatica, o Lambrusca, è stata ingentilita, in Vitis vinifera sativa e da cui provengono i vini esteri.
Terra d'origine della "vite".
La difficoltà è stabilire con assoluta certezza quale sia la patria di origine della vite. Il punto di partenza, però, è riconducibile a tre grandi zone. Uno è quello dell’America Settentrionale, il secondo è situato nell’Asia Orientale e il terzo, quello più importante, è quello euro-asiatico. Tuttavia si ammette che la Vitis vinifera europea sia una pianta autoctona. Gli studiosi storici affermano che in Italia la vita è comparsa nel Pliocene dell’era terziaria ( tra 5,3 e 2,5 milioni di anni fa). Nella zona di Ascoli Piceno e di Fiano Romano sono stati ritrovati fossili di Vitis vinifera risalenti all’era quaternaria.
Il punto d’inizio del "vino" estero.
La difficoltà è stabilire con assoluta certezza quale sia la patria di origine della vite. Il punto di partenza, però, è riconducibile a tre grandi zone. Uno è quello dell’America Settentrionale, il secondo è situato nell’Asia Orientale e il terzo, quello più importante, è quello euro-asiatico. Tuttavia si ammette che la Vitis vinifera europea sia una pianta autoctona. Gli studiosi storici affermano che in Italia la vite è comparsa nel Pliocene dell’era terziaria ( tra 5,3 e 2,5 milioni di anni fa). Nella zona di Ascoli Piceno e di Fiano Romano sono stati ritrovati fossili di Vitis vinifera risalenti all’era quaternaria.
L’origine del vino greco.
La nascita della viticoltura in Grecia è confermata dai vinaccioli fossili della Vitis sativa che risalgono alla fine del Neolitico ovvero 3.500/3.000 a.C. Mentre l’uso del vino estero è databile al 2000 a.C. La civiltà micenea che ebbe origine in Grecia, portò la viticoltura in Sicilia durante le prime colonizzazioni, si diffuse poi lungo le coste meridionali. Invece la diffusione della viticoltura nel centro e nel nord della penisola italica fu opera degli Etruschi. Questo popolo era originario, probabilmente, dalle coste del Mar Egeo, tra la Grecia e la Turchia. Essi possedevano nozioni vitivinicole e agricole più evolute rispetto gli abitanti di quel tempo e di quelle zone. Anche i greci, come i fenici, diffusero il vino aromatizzato con resina di pino insieme al culto del loro Dio. Difatti Fufluns è il corrispettivo Dio etrusco del Dio greco Dionisio, e lo stesso del Dio romano Bacco. Poiché tutti e tre erano le divinità del vino, della vendemmia e dell’ ebbrezza.
Il "vino estero" perfezionato dai romani.
Nel periodo romano la produzione dei “vini esteri” fu perfezionata perché molti uomini asiatici e greci furono fatti schiavi dai romani. La qualità e il prestigio dei vini si affermò in misura sempre maggiore, così come la loro esportazione. Proprio in questo contesto , ovvero nella seconda metà del primo secolo a.C., l’agricoltura e la viticoltura raggiungono il loro massimo splendore. Gli autori di quei tempi, tra cui Catone, Columella, Plinio il Vecchio, Orazio e Virgilio, lasciarono i loro trattati agricoli come testimonianza.
I romani diffondo la viticoltura all'estero.
Quindi, grazie all’Impero Romano la viticoltura si è diffusa in Francia, Germania e fino al Danubio. Con la civiltà di questi popoli il vino entrò a far parte della dieta quotidiana. A differenza dei popoli anglosassoni che usavano il vino come bevanda da meditazione e da dessert. Ancora oggi esistono questi modelli. Difatti la cultura latina sostiene che la qualità del vino è legata alla terra. Mentre il modello anglosassone crede che la qualità sia legata alle pratiche di cantina.