Il brandy

Che cosa è il brandy.

Il brandy è una bevanda alcolica ottenuta dalla distillazione del vino . Questa denominazione è universale e può esse utilizzata in qualsiasi Paese si produca vino . 

Origine del nome brandy.

Il nome deriva dall’olandese  “brandewijn“ che stava a significare vino bruciato , questo termine fu preso da una fase della distillazione del vino. Gli inglesi, poi, lo modificarono in “brandwine”. Il brandy nacqe intorno al 1.300 ad opera degli alchimisti islamici che cercarono rimedi per le cure dell’uomo. La diffusione , però , fu merito degli abili mercanti olandesi che con le loro navi esplorarono tutto il mondo .

Cenni storici del brandy.

Il primo distillato di vino in Italia.

Nel 1773 il mercante Jonh Woodhouse, nativo in Liverpool, si era recato nel Mediterraneo per commercializzare ceneri di soda e viveri, con la sua nave “Elizabeth“. Era diretto a Mazzara del Vallo ma una forte tempesta lo costrinse a cercare riparo a Marsala. Qui gli fecero assaggiare un vino che somigliava al Porto, al Madeira e allo Sherry. Gli piacque e acquistò una cinquantina di pipes da 412 litri ma per farli arrivare integri alla meta decise di fortificarli con del distillato. Quel vino meno costoso ebbe un grande successo in Inghilterra tanto che decise di ritornare in Sicilia e cominciare una vera e propria produzione. I Woodhouse comprarono terreni con vigneti, costruirono un grande stabilimento ed edificarono bagli in località Petrosino. Introdusse il metodo “Soleras, fino ad allora veniva fatto con il metodo “perpetum, dai marsalesi e cominciò a distillare il vino con cui fortificare il Marsala.

La prima distilleria a vapore in Italia.

La famiglia Bouton sin dai primi anni del 700 si dedicava alla distillazione. Si tramandavano di generazione in generazione gli studi e le esperienze annotate su un quaderno. Avevano un tale riconoscimento nel saper fare bene il loro mestiere da avere il privilegio di essere fornitori della casa imperiale di Napoleone I.

Nel 1820, il più talentuoso degli eredi della famiglia decide di andare di Italia ispirato a distillare grandi vini. Quindi creò a Bologna un liquorificio. Il successo lo condusse a dar vita, nel 1830, alla prima distilleria a vapore, la Distilleria G. Buton & Co dalla quale nacque il primo Cognac Buton italiano.

Nel 1939 il prodotto fu ribattezzato con il nome di: Vecchia Romagna Buton Brandy con l’ introduzione della faccia di Bacco e della forma triangolare della bottiglia.

Allora i francesi importarono il trebbiano romagnolo.

Quando la Francia fu colpita dalla fillossera i francesi andarono nella zona dell’ appennino tosco-emilano a cercare l’uva che potesse sostituire il Folle Blanche. La fillossera non ebbe successo nei terreni sabbiosi di questa area. Così individuarono nel trebbiano il potenziale che cercavano e lo importarono ribattezzandolo Ugni Blanc.

Metodo di produzione del brandy italiano.

È sottinteso che il vino deve essere italiano e che la distillazione e la maturazione devono avvenire in Italia.

  • È concesso di utilizzare il vino derivante da qualsiasi uva .
  • È possibile l’uso dell’alambicco continuo o dell’alambicco discontinuo .
  • La gradazione minima al commercio è di 37 gradi
  • L’invecchiamento obbligatorio minimo è di 6 mesi in botti da 10 ettolitri o di 12 mesi in botti più grandi
  • Le botti possono essere nuove , vecchie , tostate .
  • Il legno può provenire da qualsiasi nazione .
  • È ammessa l’aggiunta del 2% di zucchero e di caramello per donare colore .
  • È consentita l’aggiunta del 3% di sostanze aromatizzanti

Autore

Non hai trovato quello che cercavi ?

Cerca ancora